Pet Terapy

 Pet Terapy

Il termine pet-therapy, coniato nel 1964 dallo psichiatra infantile Boris M. Levinson, si riferisce all’impiego degli animali da compagnia per curare specifiche malattie. In Italia, questo termine è stato recentemente sostituito con quello più appropriato di interventi assistiti con gli animali (IAA), che consente di distinguere tra diverse tipologie di approcci, a seconda che prevalga la componente cosiddetta ludico-ricreativa (attività assistita con gli animali, AAA), quella educativa (educazione assistita con gli animali, EAA) o quella terapeutica (terapia assistite con gli animali, TAA).
Queste attività consistono in terapie in cui è presente l'aiuto di animali opportunamente addestri; tutto ciò avviene presso centri abilitati dove dei professionisti aiutano, tramite queste terapie, persone con disabilità sia fisica che mentale, ad esempio chi soffre di: alzheimer, demenza, parkinson, autismo e specialmente cecità. 
Gli animali maggiormente impiegati nella pet therapy sono quelli cosiddetti da compagnia, quali cavalli, conigli, asini, gatti ma soprattutto cani. Tali animali devono avere precise caratteristiche caratteriali, tali ridurre lo stato di ansia del paziente e diffondere in lui calma e sicurezza.


La pet therapy viene utilizzata spesso anche per dare un sostegno alle persone affette da diabete, in particolare il mellito di tipo 1, di cui soffrono soprattutto i giovani in un'età compresa tra i 6 mesi e i 30 anni. Grazie al potente olfatto del cane, il paziente diabetico riesce ad avere un controllo più sicuro della sua glicemia perché l'animale, grazie all'addestramento, fornisce segnali in caso di ipoglicemia (glicemia bassa) o iperglicemia (glicemia alta). Grazie, dunque, al prezioso olfatto del cane, i genitori dei bambini diabetici, che magari non hanno ancora padronanza della loro patologia, hanno un aiuto importante in più, come posso confermare avendo verificato in prima persona l’importanza della pet therapy, poiché sono affetta da diabete di tipo 1. 


Uno dei cani con queste particolari attitudini è il Labrador Retriever. Tale razza si presenta particolarmente adatta perché ha un carattere docile, una forte resistenza psicofisica e soprattutto una lucidità mentale più veloce rispetto alle altre razze, ma, di certo, non è l’unica razza possibile, come testimoniato da Polpetta, detta Popi, un barboncino da pet therapy che aiutava i bambini dell’ospedale Meyer di Firenze, che entrava nei reparti scodinzolando per portare sorrisi, ridurre lo stress ed aiutare a diminuire la paura nei piccoli ricoverati. 
La pet therapy, dunque, si rivela come una scelta sempre più utile, essendo ormai assodato che la sola presenza di un animale durante situazioni percepite come stressanti (per esempio, leggere ad alta voce davanti ad altre persone) riduce i livelli di ansia, la pressione sanguigna e il battito cardiaco ed inoltre studi scientifici hanno mostrato come il contatto fisico con un animale induca una riduzione, nel sangue, dei livelli degli ormoni responsabili della risposta allo stress (cortisolo).
Luigi Di Lorenzo 5AAGR
Caterina D’Agostino 5ASUM

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