Finché la vita non ci farà rincontrare
Finché la vita non ci farà rincontrare
Avevo solo tredici anni, quando in un caldo pomeriggio di primavera, nel pieno del rifiorire della natura, i miei genitori annunciarono a me e alle mie sorelle che ci saremmo dovuti trasferire.
Abitavo in Piemonte e da un momento all’altro sarei andata a vivere dall’altra parte d’Italia, in Campania.
In quel momento non la presi per nulla bene, ero una ragazzina che stava per finire la terza media, avevo amici, un fidanzato e in poco sarebbe finito tutto.
Avevo paura, paura di lasciare i miei amici, i miei parenti ma soprattutto paura di non rivederli mai più.
Passai intere giornate a piangere perché non riuscivo ad accettare una cosa simile nonostante sapessi che ci stavamo trasferendo per un motivo molto importante.
Dopo un po’ però presi il coraggio e annunciai a tutte le persone per me più importanti che dovevo andare via. Nemmeno loro volevano crederci e cercarono di starmi il più vicino possibile.
Mi organizzarono una festa a sorpresa, la più bella che io abbia mai ricevuto dicendomi che quello non sarebbe stato un addio ma un arrivederci.
Inizialmente rimasi in ottimi rapporti con tutti, ma purtroppo con il passare del tempo, la distanza mi ha portato a perdere i rapporti con molti di loro.
Nonostante siano passati tre anni, mi mancano ancora tanto i miei vecchi amici. Hanno fatto parte della mia vita, con loro ho passato la mia infanzia e l’inizio della mia adolescenza.
Nel mio cuore ci sarà sempre un posto riservato solo a loro, con la speranza, sempre viva, che un giorno la vita ci farà rincontrare.
Ester Viglione
4B SUE
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